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Eno-fanta-calcio: i Barolo Boys e la nazionale del Barolo

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Foto edit da Barolo Boys Foto edit da Barolo Boys

Se è vero che l’Italia è l’unico paese al mondo con 50 milioni di allenatori, Wine Pass non poteva essere da meno. Ma non essendo il calcio lo sport più praticato in Redazione, ci siamo divertiti ad allenare i calici e scegliere i componenti della squadra che – da buoni piemontesi – ci piacerebbe portare all’ipotetico mondiale dei vini rossi: la nazionale del Barolo!


L’occasione di formare una rosa si è presentata il primo weekend di giugno quando, a Monforte d’Alba, i barolisti del paese si sono dati appuntamento per Barolo Boys, annuale appuntamento di degustazioni a supporto della omonima squadra.

Così, tra un bicchiere e l’altro, abbiamo tastato i “piedi” dei produttori con un gioco divertente e scanzonato da Fantacalcio, chiedendo ad alcuni di loro: «In che ruolo giocherebbe la tua azienda se dovessimo comporre una Seleção del Re dei vini?».

Ecco le loro (divertite) risposte.

PORTIERE: NESSUNO.

A quanto pare non un solo produttore ha voluto cimentarsi tra i pali della porta. Il motivo? Un «ruolo marginale», una «posizione defilata», un «dinamismo» di gioco troppo… «statico». Si sa, i Barolo Boys sono persone in continuo movimento, dinamiche e innovative, l’estremo difensore del Barolo non è ruolo che si addice al loro gameplay.

LIBERO: Seghesio Fratelli.

I Seghesio scelgono un ruolo importante, che alla difesa della tradizione (hanno più di cento anni di storia enoica alle spalle) abbina una spinta in avanti, in ripartenza: «Il ruolo di difensore ci piace perché ci permette di difendere la porta e di essere i primi a reimpostare e indirizzare il gioco muovendoci liberamente per il campo».

Seghesio Fratelli

STOPPER: Elio Grasso.

Elio Grasso preferisce un ruolo riservato: tutto sostanza e poca apparenza, le gambe sempre pronte ad intercettare i palloni e a fermare gli avversari che si spingono in area: «A noi si attaglia un ruolo centrale, ma non appariscente. Giochiamo in difesa seguendo la tradizione e la capacità di essere sempre sul pallone, con umiltà e determinazione».

Elio Grasso

TERZINO FLUIDIFICANTE: Diego Conterno.

Diego Conterno e suo figlio Stefano scelgono un ruolo dinamico, da incursori: «La nostra Azienda, che è relativamente nuova, dovrebbe essere un ala di spinta che ha voglia di correre, di andare a mille. Ma anche di tornare sulla fascia. Farsi notare dalla gente come giocatore completo, con caratteristiche anche offensive, pronto a buttare in mezzo più palloni possibili per proporre il gol». Stefano Conterno, figlio di Diego ha le idee chiare: il Barolo ha bisogno di un Valentino Mazzola, polivalente e a tutto campo.

Stefano Conterno (figlio di Diego) e Elisa Fantino

TERZINO DESTRO: Conterno Paolo.

All’azienda di Conterno Paolo, lo confessiamo, avevamo proposto il ruolo del portiere. Ma ci hanno convinto che le loro doti si adattano perfettamente a quelle di un’infaticabile terzino destro, con i polmoni pronti a sopportare la fatica, le gambe sempre scattanti e le doti giuste per il tiki taka con il centrocampo: «Voglio un ruolo dinamico, sono pronto a correre e ad affrontare le fasce avanti e indietro».  Benissimo, anche perché per fare Barolo, e farlo bene,  bisogna saper tenere duro, e non avere il fiato troppo corto.

Paolo Conterno

MEDIANO: Gianfranco Alessandria.

Rispettando i caratteri della sua azienda, attenta a produrre un barolo «estremamente corretto nella sua forma», Alessandria scegli di piazzarsi a centrocampo: «Come nella famosa canzone di Ligabue noi stiamo a nel mezzo dell’azione, saldi durante l’attacco degli avversari e pronti a smistare il pallone. Se dovessimo fare un paragone, ci sentiamo un come Giuseppe Furino, mitico centrocampista della Juve, o un Mario Bertini, indimenticabile mediano dell’Inter».

 Gianfranco Alessandria

MEZZ’ALA SINISTRA: Manzone Giovanni.

«Dalla difesa parte sempre il miglior attacco», dice Giovanni. «Per noi è importante che la qualità del gioco cominci da un’ottima impostazione da dietro».

 Manzone Mauro (figlio di Giovanni)

ALA DESTRA: Tenuta Rocca.

Anche Tenuta Rocca sceglie un ruolo di estremo movimento e sacrificio a favore della nazionale del Barolo: «Abbiamo una bella potenza e riusciamo a correre avanti e indietro sulla fascia. Quando l’occasione è propizia siamo i primi ad andare sul fondo e crossare al centro, per mettere il centroavanti in grado di segnare».

Tenuta Rocca

FANTASISTA: Rocche dei Manzoni.

Il ruolo di fantasista se lo aggiudicano subito quelli di Rocche dei Manzoni. Per loro creatività e innovazione sono le azioni che portano al gol: «Scegliamo questo ruolo perché abbiamo sempre avuto un carattere creativo. Essendo di origini piacentine la famiglia che guida Rocche dei Manzoni ha portato molte novità nelle Langhe: siamo stati i primi a sperimentare le Bollicine, la barrique e - nel 1976 - a creare un vino in assemblaggio. Ci contraddistinguono la fantasia e il “passaggio inaspettato”: siamo capaci di giocare con la tradizione».

Rocche dei Manzoni

CENTROAVANTI: Principiano.

Supportati dalla loro travolgente passione i Principiano si dedicano anima e corpo all’attacco: «A noi piace stare dietro le difese avversarie, sempre pronti a far gol».

Principiano

CENTROAVANTI DI SFONDAMENTO: Domenico Clerico.

Domenico Clerico è un uomo con le idee chiare e dirette, senza mezzi termini: «Sono per natura un attaccante. Nella vita come nel Barolo ci vuole grinta, grinta, grinta!».

Domenico Clerico


Come si può vedere il risultato (ipotizzando "portieri volanti”) è uno schema abbastanza classico: un 4-4-2 basato su di una difesa pronta al contropiede con un centrocampo orientato alla penetrazione e alle palle in mezzo per le punte. Chissà se Prandelli può trovarci qualche idea?

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