La terra degli orsi
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Ecco un bell’itinerario alla scoperta dei castelli dell’Acquese, ricchi di fascino e storia. Un tempo circondati da boschi millenari popolati di belve feroci, oggi le loro torri svettano fra i vigneti del Barbera del Monferrato e del Dolcetto d’Ovada.
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Come punto di partenza scegliete l’Enoteca regionale di Acqui Terme. Da qui tornate su Corso Cavour e uscite dalla città a Sud, in direzione di Ovada. La prima meta del nostro percorso è Prasco, dove potrete ammirare un imponente castello del XII secolo, aperto su prenotazione. Rimarrete sicuramente affascinati dal parco, dove è stata restaurata una nevera seicentesca. Si tratta di una sorta di “frigorifero naturale” scavato su di un ripido pendio e circondato da una fitta vegetazione che lo mantiene continuamente ombreggiato. Veniva riempito di neve e ghiaccio per conservare le provviste. Il castello è sede del Museo di Cultura Materiale – che attraverso la raccolta di oggetti antichi illustra la produzione di vino e miele – e del centro studi Giorgio Gallesio, grande botanico del regno sabaudo. Vale perciò la pena una sosta al giardino: in un ettaro e mezzo sono ospitate circa 1.200 specie vegetali diverse.
Riprendendo la strada, dirigetevi verso Morsasco, dove vi consigliamo di visitare l’antico castello, oggi dimora signorile: non perdetevi la sala del gioco della Pallacorda, primo “sport professionistico” del Medioevo. Antenata della pallapugno, pare che i nobili di un tempo ingaggiassero giocatori da far esibire davanti ai propri ospiti. Una curiosità: nel cimitero di Morsasco è sepolto il calciatore Gaetano Scirea, 552 presenze nella Juventus e 78 nella Nazionale italiana, una grande carriera agonistica, uomo di esemplare correttezza sportiva. Morì improvvisamente all’età di 36 anni, in un incidente stradale avvenuto in Polonia.
Se volete pranzare, vi consigliamo l’agriturismo La Rossa, con la sala da pranzo ricavata nella vecchia stalla. Piatto forte: la pasta fatta in casa, preceduta da una infinità di antipasti della tradizione piemontese, accompagnati dai vini DOC dell’Alto Monferrato.
Per concludere, tappa a Orsara Bormida. Ad una manciata di chilometri da Morsasco troviamo questo piccolo centro agricolo il cui antico nome, Ursaria, «terra degli orsi», ricorda gli animali che anticamente popolavano la zona e si nascondevano negli immensi boschi che un tempo ricoprivano la zona. Anche in questo caso, vi consigliamo una visita al Castello medioevale, uno dei più antichi e meglio conservati di tutto il Monferrato. Qui la storia dei luoghi è accompagnata dalle ottime degustazioni dei vini della tenuta: a vostra disposizione, tra gli altri, Barbera del Monferrato e Dolcetto d’Acqui e d’Ovada.
Se non soffrite di vertigini esiste anche la possibilità di visitare l’intera area dei castelli dell’Acquese attraverso un tour in elicottero. Sorvolata di 15 minuti a 30 euro a testa per gruppi di almeno 25 persone: vale la pena di provare il brivido. Per informazioni, rivolgetevi al Castello di Orsara
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