Caluso
- Scritto da Diana Zahuranec
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Ciò che attrae i turisti a Caluso, un paesino di 8.000 abitanti, è il suo vino fresco e bianco, prodotto da uve autoctone erbaluce (oppure, secondo un’altra teoria, meno supportata da riscontri botanici, un ibrido di una varietà Ligure e il Greco meridionale).
http://winepassitaly.it/index.php/It/2013-04-04-14-09-58/zone-del-vino/torinese/focustorinese/caluso#sigProGalleria61cf4f153a
“Elbalus è uva bianca così detta, come albaluce, perché biancheggiando risplende: fa li grani rotondi, folti e copiosi, ha il guscio, o sia, la scorza dura: matura diviene rostita, e colorita, e si mantiene in su la pianta assai: è buona da mangiare, e a questo fine si conserva: fa i vini buoni, e stomacali”.
G.B. Croce, Della eccellenza e diversità de i vini che nella montagna di Torino si fanno e del modo di farli
La storia di questa antica e nobile uva comincia nel 1606, data cui risalgono i primi riferimenti scritti al vitigno. Tuttavia, il suo passito dalle sfumature dorate venne lodato come “perfetto” già nel 1530 da Papa Paolo III Farnese, secondo la testimonianza di Sante Lancerio, “bottigliere” del Papa. L’erbaluce, inoltre, si presta molto bene anche per la produzione di spumanti eleganti e raffinati.
Entrando nel paese dal lato orientale, camminate su via Vittorio Veneto, e dopo un piccolo podere familiare troverete la → Panetteria Simeone S. & Montorio C. Ogni ora della giornata è buona per una bella pause caffè; entrate per un cappuccino con una spolverata di cacao, un cornetto a lievitazione naturale, o per i biscotti fatti con farina piemontese al 90%.
Continuate lungo via Vittorio Veneto, poi girate a destra in via Garibaldi, arrivando infine in piazza Valperga con la sua chiesa ottocentesca di Santa Marta e la → Torre dell’orologio della chiesa parrocchiale, eretta nel 1660. Seguite la stretta strada che si incunea tra la chiesa e la torre, per emergere nel parcheggio dal quale sono visibili, sulla sommità della collina, le rovine trecentesche del → Castellazzo. Le scale in pietra salgono fino a giungere a un cancello il quale, nonostante venga chiuso nei mesi invernali, non impedisce ai visitatori più curiosi di accedere all’area, attraverso un buco nella recinzione.
Tornate sull’acciottolato di piazza Valperga, dove – di fronte alla chiesa – troverete l’entrata dell’ → Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, insieme a quella degli Uffici del Comune, entrambi ospitati nel trecentesco Palazzo Valperga di Masino, alle cui spalle si trova il Parco Spurgazzi. L’Enoteca, al piano interrato, richiama fedelmente l’atmosfera di una cantina ben fornita con i suoi bassi soffitti a volta, gli archi in mattoni e un camminamento leggermente rialzato tra le file di bottiglie di vino. Un ampio spazio con lunghi tavoli di legno, infine, è riservato alle degustazioni.
Tornati all’esterno, dirigetevi giù verso piazza Ubertini, piena di movimento e gente. Qui troverete bar, salumerie, panifici e numerosi piccoli negozi per fare shopping lungo le strade che confluiscono in piazza. Passeggiando per queste strade noterete gli antichi archi in mattoni che gettano ponti tra un edificio e l’altro, affacciati sull’acqua del canale demaniale del XVI secolo che origina dal torrente Orco, noto anche come Eva d'òr in canavesano, cioè «Acqua d'oro».
Imboccate quindi corso Torino: sulla sinistra troverete il → Ristorante Gelateria del’Antico Peso, dove potrete concedervi una bella pausa per degustare il gelato artigianale al Passito di Caluso. La prossima tappa è lo stellato Michelin → Ristorante Gardenia che nel menu propone i sapori tipici del territorio, come la battuta di fassone piemontese con insalatina di crescione; o i ravioli al plin (fatti con 25 tuorli) al sugo di tre arrosti. Sulla stessa porta è affissa l’insegna della → Cantina Roberto Crosio: qui troverete solo il punto vendita, mentre la cantina vera e propria – aperta per degustazioni e acquisti – si trova appena 5 minuti fuori Caluso, a Candia. Ancora lungo corso Torino, il → Ristorante–Pizzeria Grillo, decisamente più casual (e stellato Michelin nel 2008).
Dopo aver saziato la fame, è tempo di soddisfare la vostra sete. Caluso ospita numerosi locali per degustare il suo ottimo vino bianco. Per un’atmosfera fra il rustico e l’elegante, fate una sosta all’ → Enoteca di Corrado Nicoli: Corrado aprirà pressoché qualsiasi bottiglia desideriate provare. Gli scaffali, di legno o in mattoni, espongono vini da tutta Italia: avrete solo l’imbarazzo della scelta! Nota positiva, potrete degustare al bicchiere tanto quanto vi sarà possibile acquistare direttamente la bottiglia. Il venerdì e il sabato l’enoteca è aperta fino alle 22.00.
La → Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso è giusto dietro il grande parcheggio di piazza Mazzini, in una cantina dominata dai colori verde e giallo. Varcando la soglia potrete comprare i vini dei produttori della zona, in bottiglia o nei pintoni da 5 litri. Caluso può vantare un elevato numero di produttori proprietari di appezzamenti di terreno decisamente piccoli; 160 di loro sono soci della Cooperativa, che produce circa 200.000 bottiglie di vino all’anno.
Se è vero che molti produttori fanno parte della Cooperativa, altri ancora sono rimasti indipendenti. Nella → Cantina Briamara, i fratelli Claudio e Massimiliano producono vini di alta qualità, incluso l’Erbaluce di Caluso Docg, lo Spumante Caluso Doc e il Caluso Passito Doc. Il graziosissimo cortile interno, durante i mesi più caldi, viene attrezzato per degustazioni in abbinamento con le specialità gastronomiche locali.
Dirigendovi infine in direzione della stazione ferroviaria, fate una breve deviazione in via Trieste per una pausa alla → Bottega del Vino. Questo piccolo negozio raccoglie il meglio della produzione locale e da altri produttori italiani, e non solo. La proprietaria Laura Scapino, forte della sua esperienza di 23 anni in Bottega, vi dirà che l’unicità nell’organizzazione produttiva di Caluso, con i suoi tanti piccoli viticoltori, potrebbe rappresentare un problema, siccome il lavoro nelle vigne non sembra attrarre sufficientemente le nuove generazioni. Caluso e i suoi vini eleganti e limpidi, dunque, aspettano un rinnovato interesse da parte di nuovi produttori che vogliano valorizzare quest’angolo di territorio pre-Alpino.