Alba Street Food, gli otto peccati capitali
- Written by Gabriele Pieroni
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- Published in La pancia del popolo
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Voglio fare la mia personale classifica dello Street Food albese. La voglio fare con sprezzo del pericolo perché già odo le critiche.
Da una parte chi mi maledirà per aver accostato Alba al cibo di strada, per non aver citato vini e tartufi, osato invocare il nome di «Kebab», dio delle notti da fame chimica. Dall’altra gli improperi di chi si sentirà escluso, perché non ho citato il suo bombolone traboccante di crema e ho eluso la sua meringa ripiena di meringhe.
Ma, come ho detto, vado avanti con sprezzo del pericolo e stilo la mia Summa Teologica del cibo di strada e del take away di Alba. Unica nota negativa - se così si può dire - è la completa mancanza di offerta "autoctona". Nessuno dei posti recensiti cioè, offre street food piemontese, attingendo l'ispirazione da altre Regioni e altri Paesi. Eppure il Piemonte potrebbe dire la sua con friciule&friciò, bagase, fritto misto, goffre, hamburger di fassona, pasta fresca cotta sul momento, cisrà, pan bagnet... Insomma, imprenditori fatevi sotto, è ora che anche il cibo di strada sabaudo trovi la sua materializzazione - a Londra sono riusciti a fare i beigel con il manzo lessato, vuoi che in Piemonte un bollito take away non riusciamo ad inventarlo?
Posto numero 8 – La Siesta
Non solo un’ottima pizzeria d’asporto, ma un luogo creativo dove gustare fantastiche focacce e panini farciti, tra cui la golosa focaccia con nutella, la farinata alle olive taggiasche e la deliziosa pizza con la burrata. Ma se La Siesta entra di diritto nella classifica dello street food albese è per il KEBABBONE, un mostruoso manicotto di carne avvolto in una titanica piada con il diametro di un avambraccio: per gole molto profonde…
Corso Canale 100/d
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Posto Numero 7 – Il Capriccio
Il capriccio potrebbe essere la classica pizzeria d’asporto di una cittadina di provincia. Ma dalla sua ha un’asso nella manica. Produce forse il panino più stuzzicante della città, un irresistibile hamburger che ti fermeresti a mangiarlo dopo il pranzo di Natale con i parenti. Si tratta del leggendario CRIN (maiale in piemontese), un doppio burger di manzo con cipolla rossa, formaggio, ketchup e gorgonzola. Il tutto passato in forno per un’extra croccantezza e servito filante. Da intenditori.
Posto Numero 6 – Alba Kebab Center
Lo street food albese ha il suo tempio e questo è Alba Kebab. Superveloci, superfarciti e supercaldi, i suoi panini ripieni di salse e carne sono l’indigestione che avete sempre desiderato. In più, qui si frigge di tutto: arancini, verdure in pastella, mozzarelline, bistecche di pollo, spiedini. Senza contare che si trovano ottime lasagne, riso e dolcetti della tradizione araba. Ma se devo confessare la ragione per cui Alba Kebab è la mia meta ossessiva, questa è la focaccia ripiena di Kebab, poesia delle mascelle, acquolina a catinelle. Viene preparata con carne, mozzarella e una pasta croccante e leggermente dolce, in grado di assorbire la voluttà avvolgentemente lipidica del kebab e restituirne la speziatura abbacianante: DI-VI-NA.
Via Einaudi Luigi 3/eTel: 0173 442876
Posto numero 5 – Turkye Kebab Alba
Secondo mio modesto parere, il kebab migliore del circondario. Non solo le salse sono gustose, sapide e stuzzicanti, ma il panino viene cotto sul momento (niente pani surgelati o precotti) e guarnito con semi di papavero e sesamo che gli danno una marcia in più. Qui, se la fame è feroce, il Calzone Kebab è la scelta obbligata. Si tratta di un otre di pane così pieno di carne da fuoriuscirne ad ogni forchettata. In maniera intelligente, pomodori, insalata e patatine vengono iniettati dopo la fusione di carne e mozzarella nel forno, evitando di diventare mastice per le piastrelle del bagno.
Corso Langhe 40/b
Posto numero 4 – Stop & Go
Questa pizzeria d’asporto mi colpì per la sua roboante inaugurazione. Ricordo un cesto di patate fritte che fu rovesciato su di una padella piena di maionese e fameliche dita di persone zombificate accavallarsi per sradicarne una manciata. Finita quella piccola apocalisse da aperitivo gratuito, il posto si è rivelato la mia personale mecca dell’arancino. Qui la frittella di riso siciliana è in versione extralarge extrasugo extrabuona, dove le dimensioni, per una volta, contano e non ci si vergogna di addentarle. Da segnalare lo splendido Panuozzo: filoncino di panepizza ripieno di ogni bendiddio ma principalmente di provola, salsiccia e friarielli. Da provare anche le crocché, unico posto di Alba dove sono riuscito a scovarle.
Via Pierino Belli, 23Tel. +39 0173 450067
Posto numero 3 – Pizzeria del Corso
Friggi che ti passa. La Pizzeria del Corso è il locale più sorprendente della città: non solo una carta delle pizze di tutto rispetto, ma una quantità di amenità golose da far tremare gli alti vertici della Weight Watchers. Kebab con formaggi, peperoni, melanzane; burritos di pollo al curry, sfincioni palermitani (assolutamente da provare perché in edizione limitata), arancini, hamburger con farciture fantasiose, cannoli. Ogni giorno il creativo pizzaiolo sforna nuove ricette, molte delle quali tratte dalla terra di Sicilia, patria di ogni street food tricolore. Un piatto che mi ha sorpreso e ammaliato come la maga Alcina sono le zeppole fritte con zuchero a velo e topping al cioccolato. Un piatto il cui unico e appropriato e aggettivo è GORDO («dannatamente goloso»), secondo l’efficace espressione in slang padovano.
Corso Piave, 30/BTel. +39 0173 282087
Posto numero 2 - Il Budego
O lo si ama o lo si odia. Il Budego non è una focacceria ligure, come parrebbe, ma il suo padrone. Nel senso che ogni cosa trasuda la fattura e il carattere del suo proprietario, Giancarlo Arthemalle, che ha plasmato il suo locale come un Golem in grado di trasformarsi agli umori di chi lo controlla. Osserverete la vetrina divenire un’enorme lavagna dove Giancarlo lancia i suoi strali contro il governo, i politici, le sette massoniche, i poteri forti e - alle volte – contro clienti troppo esigenti. O lo sentirete letteralmente urlare le caratteristiche uniche della sua focaccia al mondo intero. Troverete i suoi schizzi (Giancarlo è anche fumettista) ovunque: appesi alle pareti, per terra, tra le bibite fresche, come tovaglietta su cui pranzare. Le focacce che propone sono come lui, esuberanti. Su tutte, quella liscia merita l’applauso. Buonissima la Recco (anche se difficile da trovare perché viene prodotta in occasioni speciali e finisce subito), carichi a dovere i panzerotti al forno, ottima la farinata. Per chi ha molta fame, consiglio gli hot dog ottenuti con la pasta per la pizza: più che panini sono dei joystick anni ’90, esplosioni di gusto colossali.
Via Cavour, 9Tel. +39 346 395 6888Facebook
Posto numero 1 - Pizzeria Express la Spigolatrice
Se è vero che il cibo di strada si valuta anche attraverso il parametro dell’economicità, qui siamo ai vertici incontrastati della classifica. La Spigolatrice Pizza Express, conosciuta da tutti come «Lo Splendido» (epiteto la cui origine si perde nella notte dei tempi), è l’equilibrio perfetto tra qualità e prezzo. Farinata: 1 euro. Trancio: 1 euro e 30. Panzerotto: 2 euro e 50. Senza contare che «Lo Splendido» è forse l’ultimo posto al mondo dove la Margherita costa ancora 3 euro e 40 centesimi! Corrado, il proprietario, vanta di avere prezzi bloccati da più di 10 anni, uno vero schiaffo all'inflazione. Che questo sia vero o meno, non esiste altro posto nel raggio di 1000 km con un listino così stracciato sostenuto da una qualità più che buona. A tutto questo aggiungete il fatto che Corrado sforna pizze anche all'una di notte e non perde occasione per accogliervi con un sorriso o una battuta pungente. Capirete perché «Lo Splendido» è diventato un punto di riferimento per affamati, nottambuli e squattrinati come il sottoscritto. Personalmente, ritengo la farinata de La Spigolatrice un piccolo capolavoro. Un euro di goduria estrema e violenta, una frustata di farina di ceci che, appena sfornata, è un’iniezione di Nirvana attraverso l’arteria femorale. Da provare e riprovare.
Corso Italia, 12Tel. +39 0173 33912Facebook
Gabriele Pieroni
Scrive di cultura e cibo, meglio se cibo culturale o cultura edibile. Adora il Kebab (ebbene sì!) nella sue innumerevoli varianti. Per lui il vino è prima di tutto un alimento, e come tale deve essere beverino, fresco, piacevole e soprattutto, sano. Chi lo conosce sostiene che vorrebbe essere in grado di scrivere una Grande Narrazione. Per ora si accontenta di diventare un buon giornalista, un ottimo gourmet e un piacevole commensale. Per Wine Pass cura i contenuti del web e collabora alla stesura del Magazine cartaceo. Seguimi su Twitter: @gapieron
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