Sei consigli per godersi il Piemonte del vino
- Scritto da Valerie Quintanilla
- font size diminuisci il font aumenta il font
- Vota questo articolo
- Letto 8577 volte
Così volete visitare il Piemonte del vino? Benissimo, siete qui apposta. Scorrazzare sulle colline e degustare bottiglie è una delle esperienze più particolari ed entusiasmanti che questa regione offre. Per chi non ha mai fatto enoturismo, però, il Piemonte può apparire “difficile” e chiuso su se stesso. In realtà, basta dotarsi dei giusti strumenti per trarre il meglio da una delle migliori regioni vitivinicole d’Italia. Pronti a conquistarla?
Ecco cinque (più uno) praticissimi e basici consigli per pianificare il vostro viaggio vinoso in tutta tranquillità.
1. Terminologia enoica fondamentale
In Piemonte, nessuno vi chiederà di essere esperti di vino o di parlare come Veronelli. Tuttavia, ci sono alcuni termini che dovete mandare a memoria, giusto per orientarvi e cominciare a capire il sistema enoico della Regione:
DOCG and DOC
Significano rispettivamente Denominazione di Origine Controllata e Garantita e Denominazione di origine Controllata. Sono le uniche classificazione dei vini presenti in Piemonte, in quanto la Regione non ha vini Igt. Le Docg rappresentano le eccellenze del territorio (Barolo, Barbaresco, Barbera d’Asti, Asti spumante e Moscato d’Asti, ecc…).
Questo non vuol dire che i vini Doc siamo “peggiori”, ma meno prestigiosi, fondamentalmente perché ottenuti da zone di territorio più ampie e meno specializzate in un particolare vitigno o lavorazione. I vini DOCG, infine, di solito richiedono un maggiore invecchiamento.
Cascina
In Piemonte è il casolare di campagna dove abitano i coltivatori e dove avvengono tutte le prime trasformazioni dei prodotti agricoli. La cascina è spesso anche il luogo della cantina, dove si fa il vino. Qualche volta il nome della cascina diventa quello del vino perché, di solito, ogni cascina aveva un suo vigneto.
Spumante
Lo spumante è un particolare tipo di vino frizzante. Può essere bianco, rosato o rosso (come il Brachetto d'Acqui). Si chiama così soltanto quella categoria di vini, rosati o bianchi, che subisce una rifermentazione in bottiglia o in autoclave (sono vini naturalmente frizzanti, senza aggiunta di anidride carbonica ma hanno una presione interna più alta dei vini frizzanti). Gli spumanti si dividono in metodo Charmat o Martinotti (rifermentati in autoclave) e Metodo Classico (rifermentati in bottiglia).
Barolo vs Nebbiolo
Il Barolo è il nome del vino ottenuto da sole uve nebbiolo coltivate in undici comuni delle Langhe attorno a Barolo. Quindi il Barolo si può fare a Monforte, Novello, La Morra, Castiglione Falletto, Roddi, Verduno e così via… Il termine nebbiolo indica sia il vitigno (n minuscola), sia il vino (con la maiuscola) ottenuto dall’omonima uva ma non classificato come Barolo (perché fatto fuori dalla zona del Barolo o per scelta del produttore in quanto tempi e modalità di produzione del Nebbiolo sono differenti, di solito più brevi rispetto al “fratello maggiore”).
Ci sono due diversi tipi di Nebbiolo, classificati in base alla provenienza: Nebbiolo d'Alba, ottenuto dai vigneti delle colline vicino ad Alba, e Langhe Nebbiolo, ottenuto da vigneti che possono andare da Dogliani a Cortemilia (il Langhe nebbiolo, inoltre, può essere composto da un massimo di 15% di altre uve piemontesi a bacca rossa non aromatiche)
Nebbiolo & Barolo
1. Barolo DOCG: 100% da uve Nebbiolo con almeno 26 mesi di invecchiamento di cui 9 in legno
2. Nebbiolo d'Alba DOC: 100% da uve Nebbiolo, con almeno 12 mesi di invecchiamento
3. Langhe Nebbiolo DOC: minimo 85% di uve nebbiolo e max 15% uve piemontesi a bacca rossa non aromatiche. Non esiste un termine minimo di invecchiamento, ma il disciplinare impone che debbano essere applicati i "criteri tecnici più razionali ed effettuate le pratiche enologiche atte a conferire al vino le migliori caratteristiche di qualità". L'affinamento minimo, comunque, è di circa 1 anno.
2. Pianificare il viaggio
Mandate a mente questo: se volete visitare una cantina, prenotate con anticipo. In Piemonte sono pochissime le aziende vitivinicole alle quali ci si può recare sul momento. Inoltre, prenotando, potrete farvi un itinerario coerente e la cantina, nel 90% dei casi, si preparerà per accogliervi al meglio con degustazioni e visite guidate (chiedete se sono a pagamento oppre gratis).
Risorse per pianificare il viaggio
Siti per il Wine Travel. Wine Pass, ovviamente. Ma non vogliamo essere manichei. Visitate anche il sito della Strada del Barolo (ben fatto e aggiornato), Langhe.net (ha molte informazioni di carattere culturale).
Siti per il Turismo. Sono molti con molte offerte diversi. Quelli istituzionali: Piemonte Turismo, Tu Langhe Roero, Roero Turismo, Turismo Novara, Turismo Biella, Turismo Canavese, Asti Turismo, Alexala. E quelli di enti privati o consorzi turistici come Tartufo e Vino, TurismoDoc, Itinera, MonDo, Turismo in Langa, Alta Langa, ecc..
Chiedete alle enoteche. Un metodo efficace per cominciare a conoscere il Piemonte è quello di recarsi nella vostra enoteca di fiducia. Sapranno senz’altro consigliarvi cantine, ristoranti e strutture dove vale la pena di fare una sosta.
Non scoraggiatevi. Una volta che il vostro piano di viaggio è stilato, telefonate e contattate le strutture. Se non vi rispondono subito (specie le cantine), non demordete. Molte strutture sono piccole e non hanno personale per l’accoglienza e il customer care. Ma, con un po’ di pazienza vi risponderanno e vi apriranno volentieri le porte.
Quando cercate le cantine da visitare non guardate solo ai grandi nomi. Vi verranno in mente nomi come Gaja e Pio Cesare, Mascarello o Conterno.. Alcuni di questi produttori, purtroppo, organizzano visite in cantina e degustazioni solo in occasioni speciali, per la stampa o gli importatori. Sfogliate una buona guida e segnatevi le aziende che attirano la vostra attenzione, anche se sono piccole e a conduzione familiare. Poi prenotate la visita e lasciatevi stupire.
3. Enoteche Regionali
Il Piemonte del vino non è fatto di soli produttori, perché, anche volendolo, non riuscireste a visitarli tutti. Recatevi allora in una delle molte Enoteche Regionali: avrete la possibilità di scoprire le sfumature dei diversi territori con un solo sguardo e molteplici degustazioni (2-3 euro ciascuna). Ogni area vitivinicola piemontese ha la sua Enoteca di riferimento che restituisce un panorama dettagliato sulla produzione enoica dell’area.
Ecco una lista delle principali
Area del Barolo
Enoteca Regionale Piemontese Cavour: collocate nello splendido Castello di Grinzane Cavour, fu la prima Enoteca regionale piemontese. Presenta vini e grappe dei migliori produttori da tutto il Piemonte.
Enoteca Regionale del Barolo: appena rinnovata, ha una vastissima offerta di Barolo in degustazione.
Cantina Comunale di La Morra: ubicata all'interno di un bell'edificio storico con mattoni a vista, propone molti eventi, mostre e degustazioni.
Barbaresco
Enoteca Regionale del Barbaresco: all'interno di una chiesa sconsacrata sulla piazza di Barbaresco, è uno dei luoghi da non perdere per conoscere il cugino nobile del Barolo.
La Bottega dei Quattro Vini di Neive: qui si possono degustare Barbaresco, Barbera, Dolcetto e Moscato perché a Neive è possibile produrre tutti questi vini.
Asti, Moscato d’Asti
Enoteca Regionale Colline del Moscato: all'interno del magnifico Castello di Mango, presenta un ampia scelta di Asti e Moscato d'Asti. Luogo perfetto per eventi di prestigio e una sosta rilassante.
Monferrato
Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesano: In questa enoteca si trovano i grandi rossi del Monferrato ma anche i grandi spumanti prodotti a Canelli Si possono trovare alcune chicche come il Loazzolo, il Ruché, il Grignolino e la Freisa.
Roero
Enoteca del Roero: ubicata a Canale, presenta i grandi vini del Roero tra cui un'ampia selezione di Roero Docg e Roero Arneis. Accanto all'Enoteca si trova il ristorante stellato di Davide Palluda.
Acquese e Ovadese
Enoteca Regionale di Acqui Terme: qui si trovano i vine dell'Acquese e dell'Ovadese tra cui il Brachetto d'Acqui Docg, il Gavi Docg e il Dolcetto di Ovada.
Canavese e Torinese
Enoteca Regionale di Caluso: ampia scelta di Erbaluce di Caluso, grande vino bianco del Piemonte settentrionale.
Cantina Produttori Nebbiolo di Carema: qui si trova il raro e prestigioso Carema, vino da uve nebbiolo coltivate sui pendii della montagne.
Cantina del Borgo, all'interno del Parco Valentino: dedicata interamente ai vini prodotti nel Torinese.
Alto Piemonte
Enoteca Regionale della Serra: dedicata ai vini dell'Alto Piemonte, organizza eventi e degustazioni tutto l'anno.
4. Cercate una guida
Uno dei modi più semplici di scoprire le colline e i vini Piemontesi è lasciarsi guidare dagli esperti. In questo caso da tour operator locali e nazionali. Le opzioni sono due e hanno prezzi assai diversi.
La prima è quella di unirsi ad un gruppo numeroso: opzione economica, poco personalizzabile e abbastanza standarizzata. Il gruppo tuttavia è il miglior modo per cominciare a conoscere un’area senza dover pensare a nulla: alle volte è un ottimo modo per visitare cantine attrezzate per l’enoturismo e per “farsi un’idea” sull’offerta enogastronomica.
La seconda opzione prevede una guida personale, per gruppi ristretti o coppie. È vero che il prezzo aumenta, ma l’esperienza garantita è completamente diversa. Potrete definire moltissimi dettagli della vostra vacanza e scoprire chicche che solo la perizia di un “locale” può garantire. Un pacchetto completo di solito include: trasporto, pasti, degustazioni, visita alle cantine, informazioni turistiche ed enogastronomiche, visita ai principali borghi e città della zona, pianificazione del viaggio, eventi unici…
Se volete un esempio pratico di un’offerta turistica personalizzata, date un’occhiata ai nostri Wine Pass Travel, scegliete lo stile della vostra vacanza e lasciatevi consigliare dai nostri esperti!
Scopri Wine Pass Travel
5. Etichetta della degustazione
Appuntamenti: Una volta preso un appuntamento con un produttore, non fate gli… “Italiani”. Chi guida un’azienda agricola ha molto lavoro in qualsiasi periodo dell’anno e vi sta mettendo a disposizione il suo tempo: non scordatelo.
Avvinare il bicchiere: non dovete tracannare per forza tutto quello che viene versato. Anzi, il primo bicchiere, di solito, serve per avvinare il cristallo e va svuotato nell’apposita sputacchiera.
Ruotare il bicchiere: questa è una buona abitudine del degustatore. Aiuta ad ossigenare il vino e a far esprimere i suoi aromi. Tuttavia, non fate ruotare gli spumanti: non solo non serve a nulla, ma è un gesto imbarazzante.
Vini preferiti? Quando siete in compagnia di un produttore che vi sta facendo degustare la sua gamma, evitate questa domanda. Ogni vino è come se fosse suo figlio. Piuttosto, se la degustazione è accompagnata da qualche piatto, chiedete quali siano i migliori abbinamenti.
Acquistate una bottiglia: per molti parrà strano, ma dopo una degustazione (spesso gratuita) è davvero un bel gesto acquistare una o più bottiglie. Non solo ripaga il lavoro del vignaiolo, ma è il miglior ringraziamento per la sua accoglienza, spesso sovradimensionata e piena di premure.
Cash or Card: Attenzione, non tutti I produttori hanno il bancomat. Informatevi con anticipo e chiedete se hanno somme minime per l’acquisto con la carta.
Degustazioni e visite a pagamento, che dilemma! Sebbene moltissime cantine non facciano pagare le visite e le degustazioni, non esiste una regola. Alcuni, addirittura, scontano il prezzo della degustazione\visita se si acquistano delle bottiglie. Troverete di tutto: chi offre vino e cibo, chi mette a disposizione poche bottiglie – chi – al contrario. apre anche vini prestigiosi e vi invita a pranzo. È comunque bene sempre informarsi con il dovuto anticipo. Alcune volte, sarà possibile concordare direttamente con il produttore orari, vini in degustazione e spuntini. Ricordate questo però: il vino è un prodotto che si ottiene con il tempo e la fatica: ogni produttore sarà lieto di farvelo assaggiare e di accogliervi nel suo “laboratorio”, mettendovi a vostro agio: cercate di rispettare la sua gentilezza e i suoi sforzi riconoscendogli l’impegno e la dedizione al suo lavoro.
Photo from Alessandro Baffa, CC
6. Cin cin!
Photo from Jeremy Evans Thomas, CC
Valerie Quintanilla is an American travel and wine writer who lives in the Langhe. Follow her expat chronicles on her blog, www.GirlsGottaDrink.com, Twitter, and Instagram. While marketing is her official trade, she also organizes travel and wine tours around the Langhe.