Tabine, vini e baccalà: la Gattinara che non ti aspetti
- Scritto da Elisa Vimercati
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La Festa del Vino di Gattinara è l'evento più importante dell'anno per questo Paese del Nebbiolo. Se ve lo siete perso andateci l'anno prossimo, ma prima scoprite la vera perla di Gattinara: le Tabine
Gattinara, 7 settembre sera. Eravamo quattro amici biellesi (o meglio un fritto misto: due autoctone, un pontcanavesano, una brianzola) alla Festa dell'Uva. Dalla fatica a trovare parcheggio già avevamo capito quanta gente aveva avuto la nostra stessa idea, fortunatamente. Ci incamminiamo per viale Piemontese, faceva caldo... ma non voglio descrivere ogni passo su ogni pietra di Gattinara, perciò arrivo subito alla parte interessante: le Tabine.
Andare per tabine a Gattinara è il tributo migliore che si può fare a questo luogo, un pellegrinaggio nei luoghi più veri della convivialità gattinarese. L'origine del nome "Tabina" è incerta, quel che è certo è che le tabine sono nate come luogo di ritrovo per contadini, povero, con un tavolo, una lampada e una bottiglia di vino: l'importante era svagarsi fuori casa e chiacchierare con gli amici. Questa semplicità e festa è la magia delle tabine gattinaresi, che se ben vissuta regala momenti di vera gioia. Ma continuiamo il giro...
Prima tappa, la Tabina Bragalon – Baccalà Club al numero 15 di corso Garibaldi: entriamo in un cortile interno, diviso in due metà da una stupenda balconata con arcate in pietra. Ci sediamo nella metà più grande, in mezzo a tavolate di persone. La gente chiacchiera, si proietta un video alla parete e iniziano cori da stadio, se alziamo la faccia ci sono le stelle... atmosfera davvero bella, insomma. Ordiniamo il Bacalà alla vicentina dei Bragalon con polenta: se vi piace il pesce, provatelo. Il sapore forte del baccalà viene completato bene dalla polenta, morbida e calda. Mi azzardo ad abbinarci un vino che non conoscevo, un Baldin Bianco Leti del 2009. Sono felice della mia scelta: il vino non copre il sapore del pesce ed è fresco.
Sazi e contenti, ci alziamo e proseguiamo lungo corso Garibaldi, pieno di giostre per bambini e bancarelle. Passiamo da una bancarella che vende pizzo Cantù (la brianzola dice "terra mia!") e ci fermiamo alla pasticceria Cametti: lunga coda per assaggiare le loro lingue al baccalà, ma ne è valsa la pena. Sulla strada incontriamo I Percossi, che suonano una musica pazza e simpatica. Svoltiamo in Corso Vercelli al chiosco Daspraj, tutto in legno e vimini.
Ed è il momento dell'incontro con "lui", il Gattinara Tre Vigne: scegliamo una bottiglia del 2006 della Cantina Travaglini. Bellezza rossa dell'alto Piemonte di color granato, è prodotto da uve Nebbiolo ed ha un gusto vigoroso, che lo rende un perfetto abbinamento per formaggi e carni rosse. Ordinati dei gustosi arrosticini, piccoli e saporiti, salutiamo il Chiosco con un "arrivederci all'anno prossimo": questi chioschi infatti compaiono solo in occasione della Festa.
Lungo Corso Vercelli è la volta di Tabina La Travà, nel pieno dei festeggiamenti per il trentesimo di attività (è nata il 6 settembre del 1983). Anche qui le origini contadine, di stalla o fienile, sono evidenti nell'architettura. Ci sediamo all'esterno, sotto a un tetto spiovente con travi, piante nei secchi e gerle alle pareti. Prendiamo un Gemini Albus della Cantina Sociale Cooperativa di Gattinara, asciutto e fresco. Io non resisto e dopo una mezz'ora ordino dei crostini al lardo di Nebbiolo: il lardo si scioglie in bocca e si porta dietro tutto il sapore del vino. Un momento, piccolo e perfetto, di felicità. Concludiamo il giro perdendoci nelle vie del paese, incontrando nuovi amici di cui sinceramente poi ci scordiamo il nome e lasciamo Gattinara con la promessa di continuare il giro delle Tabine: spunteremo i luoghi dalla mappa man mano che li visitiamo. Obiettivo: averli visti tutti, ma proprio tutti, prima del settembre 2014.
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Elisa Vimercati
Siamo felici di ospitare l'articolo di Elisa Vimercati sulle Pagine di Wine Pass.
Chi è Elisa Vimercati? "Dalla Brianza con furore". nasce ad Albiate e ha una gemella. Trapiantata in territorio biellese dal 2012 si è innamorata del Piemonte. Editor e web writer per un editore milanese dal 2010, nell'ultimo anno ha fatto una totale immersione nel copywriting, nel web e nel social media marketing: cosa nascerà dal mix? "Tante belle cose", dice lei. Chiedetele di scrivere e ne sarà felice. Ama il cibo, le chiacchiere e il buon vino: il suo preferito è l'Erbaluce di Caluso (ehssì).